a cura di Fernando Pallocchini e Filippo Davoli
Cippe: “Ciòppe!? …Ciòppeeeeee! Gnende… do’ sarrà ghjtu? Sta a vedé’ che ogghj m’ha lasciato da sulu…. avrà pijato paura da la manovra de Monti e adè cursu a mette’ in salvo le cosette sue? Nucelle, janne, bacche… La manovra economica… toglie qualcosa a chi ha tanto, giusto per salvare la faccia, e toglie un po’ a tutti gli altri, i poveracci cui è stato inculcato il vizio di comprare per apparire. Chi sono i poveracci? Sono quelli che vivono bene con uno o due stipendi in casa e per avere una casa, la macchina nuova, i vestiti alla moda, meglio se firmati, le vacanze più trendy, spendono anche quello che non hanno e fanno il debito in banca o con le finanziarie. I morti di fame sono invece quelli che niente hanno, vivacchiano ai margini della finta opulenza: a questi Monti che je lèa? Gnende, perché gnende ci-ha! E sta più tranguilli…”.
Ciòppe: ….non risponde, non c’è.
Cippe: “O Ciòppe, e rispunni..! Do’ cacchju stai? Staco ecco a discorre da per me… me paro mattu..! Co’ la scusa dell’Europa ha ditto che duvìmo riendrà’! Se ne sono accorti tardi che l’Italia è piena di debito, sarà come per i poveracci: ha speso non potendoselo permettere. Soprattutto la politica, per fare clientelismo, ha speso male realizzando opere pubbliche dove non era necessario: ospedali mai usati divenuti fatiscenti, carceri costruite mai operative, strade che non portano da alcuna parte, il tutto condito da prezzi straordinari. E ancora assunzioni inutili per giustificare le quali hanno creato enti inutili e regolamenti amministrativi, oltre che inutili anche cervellotici, per far impazzire i cittadini e le aziende. Tutto questo ha un costo altissimo… doppio! Come doppio? direte voi. Eh sì, doppio perché se non li avessero sperperati avremmo avuto in i denari in cassa e non avremmo avuto tanto debito. Chiaro? Al limite avremmo potuto spenderli per cose utili. Ciòppeeee!”
Ciòppe: …non se vede.
Cippe: “E’ inutile che me sgolo… no’ lu chjamo più… che cce sai se do’ è ‘rrìatu! Te fa vedé’ che sta a Roma! Roma, dove ci sono i politici che non… volano! Se mi permettete faccio una citazione dotta,. da Alan Ford: “Chi vola vale, chi non vola è un vile!” e questi non volano, né alto né basso. Sono solo furbi cacciatori di voto che, poi, pensano solo a se stessi. Dite di no? Guardate quello che sono stati capaci di combinare… tutti insieme, destra e sinistra, si sono fatti da parte (senza lasciare la poltrona) passando la palla a Monti e facendogli fare il gioco sporco, quello che fa perdere consensi. Poi, a gioco concluso e italiani bastonati, è probabile che lo sfiducino (qualche voce già gira in tal senso) per risalire sul ponte di comando, tronfi e sprezzanti, e ricominciare a fare quello che hanno sempre fatto: sperperare i nostri soldi confondendo chi vuol farsi confondere con chiacchiere piene di belle parole ma vuote di sostanza.”
Ciòppe: “Sms: staco a Roma, ciao.”
Cippe: “Ve l’agghjo ditto… e mica me sbajo. E non sbaglio nemmeno quando dico che lo Stato, con la sola Iva, ci (tar)tassa con una quota netta del 20% su tutto ciò che viene regolarmente fatturato o battuto alla cassa in Italia. Sono talmente tanti soldi che non riesco nemmeno a dirli! E non je vasta! Li pòzzino… E ppo’, ‘ste facce de… come dicìa ‘lla pora nonna: ci-ha ‘na faccia che cce poli ‘cciaccà’ le nuce! Che poi, a pensarci bene, l’Iva è una tassa perfetta perché chi non può spendere ne paga poca ma chi ha tanto denaro paga tanto più in proporzione a quanto spende, vuoi mettere l’Iva di chi compra una Panda e di chi si compra una Ferrari? E la benzina che andranno a consumare? E la casa che si possono permettere? Vuoi mettere l’Iva di una casa popolare e quella di una villa con bosco e piscine e… chi più ne ha più ne metta!”
Ciòppe: “Sms: rvengo presto, ciao”.
Cippe: “Invece a quissi no’ je rbasta mai! E che t’ha penzato? Ha penzato de fa’ come Cecco Peppe: mettiamoli gli uni contro gli altri, così avranno da discorrere e, mentre si guardano in cagnesco, noi… umma umma. Ci hanno fatto tempo fa quando hanno messo tutti contro gli artigiani rei di essere fabbricanti di nero. Risultato? Gli artigiani guadagnavano talmente tanto… che stanno chiudendo tutti uno dopo l’altro! Questa volta tocca ai ricchi: “All’evasore! all’evasore! (non che non sia vero…) un po’ come all’untore di manzoniana memoria… sai che c’è? M’è ‘rriata fame… vaco a sgranocchjà’ ‘che ccosa! Ciao”.