Storie accadute davvero in un negozio di calzature
Ecco una selezione di piacevoli episodi avvenuti in un negozio di calzature: il buon umore fa sempre bene! Insieme con la mamma giunse nell’esercizio una ragazza prosperosa indossando una camicetta di due taglie più piccola. Mentre era intenta nella prova, si staccò un bottone della camicetta e saltò fuori il seno. La giovane, una mano sul petto, con la madre si mise a cercare il bottone in terra. Nel frattempo, il titolare, non avendo seguito la scena e pensando che il bottone fosse un accessorio della scarpa, lo mise da parte. Le donne cercarono per 10 minuti finché il titolare mostrò loro il bottone. La mamma esasperata esclamò: “Ma allora hai fatto apposta!”. Tutto si risolse e per gli altri clienti della bottega fu un piacevole spettacolo. Una donna visibilmente alterata si presentò col marito esclamando: “Questa mattina gliela faccio pagare cara. Non ne ho bisogno ma ne devo comprare tante!”. Acquistò 11 paia di scarpe, alcune molto simili, facendo pagare il conto al marito, il quale non azzardò il minimo segno di protesta. Non c’è dato sapere cosa abbia combinato l’uomo! Nell’inverno 2010 andavano di moda delle pantofole da casa di tessuto, molto simili a un tipo di stivale da pioggia. Una cliente acquistò queste pantofole pensando di usarle per l’esterno, senza dirlo. Le utilizzò un giorno di pioggia e subito ritornò in negozio protestando perché nella calzatura penetrava l’acqua, il negoziante le rispose: “A casa non hai il tetto?”. Dopo lungo tempo trascorso a scegliere, un signore decise di acquistare un paio di scarpe, le pagò e se ne andò. Dopo un anno e mezzo si ripresentò sostenendo che il colore era diverso. Aveva notato la differenza osservando le due scarpe mentre camminava in una lunga processione. Facendo notare la disparità nel negozio, veniva a conoscenza che le due scarpe appartenevano a modelli diversi! Piccolo particolare a lui sfuggito, il commerciante però, dopo essere impazzito nel rimettere a posto i modelli provati, aveva capito che un cliente si era portato a casa due scarpe spaiate. Un signore scelse in fretta un paio di scarpe eleganti numero 40 esposte in vetrina, pagò alla cassa e andò via veloce. Le calzature gli servivano per una cerimonia, arrivato in Emilia Romagna, il cliente aprì la scatola e si accorse con stupore che mancava una scarpa. Telefonò al venditore dicendo queste testuali parole: “Le scarpe vanno molto bene abbinate con il vestito, ma c’è un problema: me ne occorrono due”. La scarpa arrivò con pacco postale a cerimonia finita. Un giorno il titolare molto impegnato chiese alla consorte di servire un affezionato cliente che lui trattava sempre con la massima cortesia. La signora mostrò alcuni modelli e al momento di provarli il cliente fece una cortesia per favorire la donna: le porse in mano una gamba completa di piede! Costui aveva una protesi. Pensando di fare una gentilezza la porse alla sbalordita donna che per poco non svenne, tanto era impallidita. Un anziano acquistò un paio di mocassini marrone di pregiata fattura artigianale e dopo una ventina di giorni ritornò chiedendo di poterli sostituire perché troppo piccoli. Di solito, se non calzate, il titolare le cambia, ma vedendo le calzature usate disse: “Queste sono state portate”, al che l’anziano rispose: “Ci sono andato due o tre volte alla messa”. Alla fine le scarpe furono allargate con la forma per consentire al cliente di utilizzarle… la domenica.
Eno Santecchia