Quartiere Le Vergini:
quasi sempre è la natura a soccombere
La storia inizia con un piccolo stormo di germani reali che si stabilisce vicino allo stagno artificiale. Sono presto adottati dai residenti. Le belle anatre gradiscono la simbiosi con l’ambiente, con le persone e si moltiplicano. Durante la calura estiva, per mancanza di manutenzione l’acqua del laghetto imputridisce ed è più semplice svuotare che far funzionare le pompe da tempo predisposte al centro dell’invaso (tra l’altro senza una rete di protezione) che dovrebbero avere la doppia funzione di ricambio dell’acqua e d’irrigazione del prato circostante. Alcune anatre muoiono, altre vengono trasferite altrove, ne restano otto, dolcissime e docilissime. La protesta degli abitanti del rione si manifesta attraverso la stampa, alcuni volontari ripuliscono il fondo in cemento (lasciato melmoso) del piccolo lago poi, per salvare le otto anatre rimaste che cercano rifugio nelle secche sotto il ponticello, si attiva una bella forma di volontariato spontaneo (è un tipo di volontariato che chi fa politica e amministra non sa riconoscere: pensa sempre che sotto ci sia un complotto!). Armati di taniche, boccioni e secchielli un folto, compatto ed eterogeneo gruppo di persone (pensionati, bambini, donne) va in soccorso delle bestiole amiche e comincia a versare acqua nel laghetto prosciugato. Poi, commovente, sentendo il rumore dell’acqua versata arrivano starnazzando i germani reali superstiti e s’infilano sotto il ponticello. Le persone sono davvero arrabbiate per il comportamento di chi amministra sia in Comune che in Provincia essendo state toccate nella loro sensibilità e dagli sprechi.
LE PAROLE DI UNA RESIDENTE
“Il gesto compiuto da un gruppo di residenti, bimbi compresi, è una grande lezione di civiltà che dimostra come si possa fare quadrato intorno al bene più grande che abbiamo: il nostro territorio. Senza considerare che lo stagno, così svuotato è perfettamente inutile! A fine manifestazione, verso le ore 19, si è presentato il responsabile del “procedimento” cui ho rappresentato le nostre perplessità procedurali e sostanziali. Alla fine sembra che un personaggio molto importante non voglia le anatre nel laghetto (aviaria e proteste dei residenti). Chi sarà mai?”
SAPER PENSARE
Oggi nessuno pensa alle conseguenze dei propri gesti. Quando si realizza un laghetto non basta l’estetica ma bisogna prevedere a cosa si va incontro. L’apparenza, senza la sostanza, serve a niente. Quando non si è in grado di mantenere in esercizio una cosa è meglio non farla. Questo implica una forma di pensiero “appena, appena” avanzata che, a quanto pare, non è di tutti.