La statua di via Roma nasconde un segreto

Toccando la poppa di sinistra… appaiono i manovratori

 

scultura via RomaPietrangelo Buttafuoco ha avuto qualche mese fa il merito indiscusso di svergognare su “Il Foglio” la racchia popputa che a tutte le ore saluta l’automobilista maceratese quando transita sulla rotonda di via Roma. La matrona brunita che esce dall’ottovolante (una frigida venere di metallo? Un simbolo massonico? Una versione dell’eterno femminino adatto ai pistacoppi?) è stata donata da una emerita associazione di notabili dal cuore d’oro. Però, cari lettori, con quella statua non si scherza. Essa infatti cela un tremendo segreto che pochi conoscono. Azionando la poppa di sinistra a una certa ora della notte, quando una diabolica nottola sul pino più alto emette un luttuoso singulto, il disco volante si apre tra uno scintillio multicolore di luci e solo alcuni eletti hanno la possibilità di entrare in una mirabolante dimensione stellare e ciauscolare, dove il tempo si contrae e lo spazio si dilata. Dentro si incontrano, vestiti con calzamaglie di colore bianco e blu, come quelle indossate dai personaggi di Spazio 1999, gli avatar di coloro che hanno contribuito a far di Macerata la fortezza Bastiani. Puoi contemplare una umanità di automi che in modo ieratico azionano leve, spingono bottoni, scrutano monitor, contemplano prismi iridescenti. Nonostante l’apparenza fantasmatica li puoi riconoscere. C’è di tutto: calvi, capelloni, uomini magri e anche quelli dalla voluminosa epa. A questi ultimi la calzamaglia color bianco/blu non dona. Ogni tanto, con innaturale sincronia, questi ectoplasmi dallo sguardo vitreo acquistano vita come le mummie di Federico Ruysch e scambiano commenti vari, anche in dialetto. Uno dei più frequenti è: “Però a Macerata l’aria è bbona”.

Enzo Nardi

 

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