La Fondazione Carima continua instancabile ad attrezzare gli ospedali del territorio maceratese per interventi chirurgici con altissima precisione
La scelta secondo il Presidente
Dal 2000 a oggi la Fondazione Carima ha donato all’Ospedale di San Severino Marche diverse strumentazioni mediche, tra cui una Tac. Negli ultimi anni le donazioni hanno riguardato prevalentementela Unità Operativadi Oculistica, con un laser per la terapia del glaucoma e un tomografo per la diagnosi e la terapia della degenerazione maculare senile. La motivazione di questa scelta è legata alla volontà della Fondazione di rafforzare le specializzazioni che rendono ogni presidio ospedaliero particolarmente virtuoso in uno o più ambiti della medicina, implementando le attrezzature in dotazione ai rispettivi reparti, al fine di creare dei veri e propri poli di eccellenza all’avanguardia. In tal senso stiamo portando avanti, ormai da diverso tempo, una politica di azioni mirate allo scopo di soddisfare le richieste provenienti dalle singole strutture sanitarie, avendo però l’accortezza di guardare, globalmente, all’intero distretto provinciale maceratese.
il Presidente, Franco Gazzani
Un milionesimo di miliardesimo
L’unità Operativa di Oculistica dell’Ospedale di San Severino Marche si colloca ai vertici regionali per la chirurgia del trapianto di cornea (ben 37 trapianti nel 2009) ed effettua tutti i tipi di trapianto, da quello classico a tutto spessore “cheratoplastica perforante”, a quelli “parziali” che vanno a sostituire solo la parte malata, fino ai trapianti endoteliali e a quelli di cellule staminali. Per poter mantenere gli elevati livelli qualitativi attuali, questa attività necessita di strumentazioni sempre più sofisticate, tra le quali è essenziale il “laser a Femtosecondi” (“Femto” = 10-15, ossia 1 milionesimo di miliardesimo). Questo strumento rappresenta una nuova frontiera nella chirurgia, che, grazie a spots della grandezza di pochi micron e di breve durata, permette di eseguire interventi chirurgici con altissima precisione di taglio e in grande sicurezza. Tale apparecchiatura, di recentissima introduzione e di cui in Italia esistono ancora solo pochi esemplari, è di grande utilità nella chirurgia refrattiva e, soprattutto, nella chirurgia del trapianto corneale nelle sue diverse varianti tecniche. Mentre con i laser della vecchia generazione il taglio sulla cornea viene eseguito in modo meccanico, rendendo il trattamento un vero e proprio atto chirurgico, il laser a Femtosecondi a ogni impulso produce all’interno della cornea una microesplosione che a sua volta genera una miriade di micro bolle. Il risultato è un taglio di natura non meccanica, caratterizzato da una precisione e da una regolarità assolute e sconosciute fino ad oggi. Diviene quindi possibile creare geometrie e piani di taglio personalizzati in relazione al singolo paziente; ciò risulta di enorme utilità nei trapianti di cornea, dal momento che il chirurgo può modellare il tessuto corneale del donatore e quello del donante rendendone le forme omogenee e coincidenti fino ad un livello di dettaglio di pochi micron, e, quindi, in grado di integrarsi in modo pressoché perfetto. Dunque una vera e propria rivoluzione sul piano tecnologico, che per i pazienti si traduce in risultati di gran lunga migliori rispetto al passato e in una consistente riduzione dei tempi di recupero post-intervento.