Una serie d’incontri dedicati alle case in terra cruda del maceratese

Print Friendly, PDF & Email

Presentato questa mattina nella Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi Borgetti “La terra è”, un progetto ideato e realizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata, dall’Ecomuseo delle case di Terra Villa Ficana della rete Macerata Musei e dall’Associazione Internazionale Città della Terra Cruda, con il patrocinio dei Comuni di Treia, Mogliano e Montegranaro, coordinato dall’architetto Anna Paola Conti, che  si connota come un percorso per spiegare cosa sia, cosa sia stata e cosa possa essere la costruzione in terra cruda, attraverso un ciclo di incontri con taglio divulgativo che diventa, grazie al racconto del grande patrimonio di case in terra cruda da tutelare e valorizzare, una occasione importante per l’Anno Europeo del Patrimonio Culturale.

Turismo legato alle case in terra cruda

L’obiettivo dell’iniziativa che partirà da Macerata e che è nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale considerare come l’inizio di un lavoro sinergico per la nascita di una rete dei comuni che vedono nel proprio territorio case in terra cruda, come ha spiegato l’assessore Stefania Monteverde, è quello di raggiungere i professionisti, ma anche gli amministratori, gli studenti, i proprietari, per illustrare la ricchezza e la complessità dell’architettura in terra cruda nelle varie regioni italiane e in Europa, sia nei suoi aspetti storico tipologici, sia nelle sue espressioni attuali. Importante, ha detto sempre l’assessore alla Cultura, per progettare anche un piano di sviluppo strategico sul  turismo legato alle case di terra cruda. La formula sarà quella della presentazione di libri che abbiano per oggetto i temi proposti o di resoconti che riguardino esperienze di lavori e progetti realizzati con particolare riguardo alle ricadute sul territorio.

 

L’ecomuseo Villa Ficana

Macerata, ha ricordato poi la Monteverde, è una delle poche città italiane a contare uno storico quartiere di case in terra cruda recuperato, Villa Ficana. Un luogo dal forte valore storico – monumentale che gode dal 2003 del vincolo di interesse monumentale posto dalla Soprintendenza Regionale per i Beni e le Attività culturali delle Marche e divenuto un importante incubatore culturale della città. Con la realizzazione dell’Ecomuseo Villa Ficana, infatti, è divenuto un contenitore culturale, gestito insieme ai giovani dello SVE – Servizio Volontario Europeo e del Servizio civile, nato per la valorizzazione delle risorse ambientali, storiche e culturali del territorio e dei suoi abitanti in un’ottica di sviluppo locale sostenibile attraverso la realizzazione di itinerari di tipo esperienziale, laboratori didattici e approfondimenti tematici, diventato un punto di riferimento importante per chi si occupa di terra cruda, architettura vernacolare e architettura sostenibile.

 

I partecipanti

Alla conferenza stampa hanno portato la propria testimonianza i Comuni di  Mogliano con l’intervento del direttore del Museo Terre Artigiane, Mirko Morichetti, che ha posto l’accento sui ripensamenti della ricostruzione in terra cruda riferendosi alla casa presente nel territorio moglianese, recuperata anni fa, ma attualmente lesionata dal terremoto e sulla importanza di mettere in rete anche percorsi turistici legati a queste specificità del nostro patrimonio culturale.  Concetto ripreso dall’assessore alla Cultura del Comune di Treia Edi Castellani che ha sottolineato e auspicato la sinergia tra le città coinvolte e l’importanza  che si mettano in rete. Alla presentazione sono intervenuti anche Enrico Castelli e Andrea Coscia, rappresentante dell’Ordine degli Architetti della provincia di Macerata e vice presidente dell’Ordine di Fermo il secondo,  i quali hanno affermato che la terra cruda ha molto da dire ancora e hanno auspicato la presenza di molti architetti agli appuntamenti del ciclo “La terrà è”, che prevede il rilascio di crediti formativi per gli iscritti  all’Ordine. Ogni sezione del progetto “La terra è”, come ha spiegato Martina Fermani dell’Ecomuseo di Villa Ficana, è articolata in più incontri da 3 ore l’uno, tenuti dagli autori e da alcune figure di riferimento in relazione al tema trattato. 

Primo incontro a Macerata

Il primo appuntamento del ciclo, dal titolo La terra è (un) patrimonio, è in programma a Macerata nella Sala Castiglioni della Mozzi Borgetti, giovedì 25 gennaio, ore 15/18, e, declinato in due incontri, si focalizzerà sulla diffusione e le caratteristiche delle architetture di terra in Italia.  Parteciperanno Giovanni Carlo Fiappo, Ispettore Onorario Soprintendenza Archeologica Friuli Venezia Giulia, che interverrà sul libro “Architetture di terra in Friuli tipologie, tecnologie, materiali: 20 anni di ricerche”- Giorgio Ganis, Giovanni Carlo Fiappo – Mimesis 2016 e Rosario Chimirri, architetto, Università della Calabria, che parlerà invece del testo “Paesi di Calabria. Insediamenti e culture dell’abitare” (Rosario Chimirri – Rubbettino 2017).

 

Secondo incontro a Montegranaro

Il secondo incontro sarà a Montegranaro – giovedì 22 febbraio 2018 – ore 15/18 – con la partecipazione di:

Gianfranco Conti – Architetto, Comitato Tecnico Scientifico Associazione Internazionale Città della Terra Cruda, sull’argomento “Terra cruda  – Insediamenti in provincia di Chieti” di Gianfranco Conti, Pierluigi Gentile – Cogecstre edizioni 1997;  Pierluigi Salvati – Architetto, MIBACT su “Architetture di terra nelle Marche” di Ministero per i Beni e le Attività Culturali – Edizioni Tecnostampa 2005; Maria Chiara Esposito – Giornalista su “Questa è la mia terra-immagini e racconti delle case di terra in Italia” di Marco Alberto Desogus, Giovanni Sacchetti, Maria Chiara Esposito – Tiligù  2012

 

“La terra è tecnologia”

Il modulo affronterà le complesse tematiche dell’intervento sull’esistente, del recupero e della possibilità di “traghettare” correttamente questo patrimonio nella realtà edilizia attuale. Contestualmente si racconterà anche quale sia la ricchezza della produzione scientifica internazionale in questo ambito, a conferma del livello di  conoscenza e controllo oggi raggiunto.

 

Terzo incontro a Treia

Il terzo incontro avverrà a Treia – giovedì 15 marzo 2018   ore 15/18, con la partecipazione di Gaia Bollini – Architetto, Comitato Tecnico Scientifico Associazione Internazionale Città della Terra Cruda su “Terra battuta: tecnica costruttiva e recupero. Linee guida per le procedure d’intervento” di Gaia Bollini – Edicom Edizioni 2014; l’intervento di Maddalena Achenza – Architetto, Comitato Tecnico Scientifico Associazione Internazionale Città della Terra Cruda su “Il manuale tematico della terra cruda” di Maddalena Achenza, Ulrico Sanna – DEI edizioni; parlerà anche Anna Paola Conti – Architetto, Comitato Tecnico Scientifico Associazione Internazionale Città della Terra Cruda su “Il recupero di una casa in terra. L’atterrato di Contrada Fontevannazza a Treia. I saperi ritrovati” di Anna Paola Conti  – Edicom Edizioni 2007.

Quarto incontro a Mogliano

Il quarto incontro sarà a Mogliano – giovedì 12 aprile 2018  ore 15/18 sul tema del “Restauro”; parteciperanno: Gianfranco Conti – Architetto, Comitato Tecnico Scientifico Associazione Internazionale Città della Terra Cruda su  “Il racconto del restauro di Borgocapo e di Casa di Teresa a Casalincontrada in Abruzzo” di Gianfranco Conti – Stefania Giardinelli; Ignazio Garau – Architetto, Comitato Tecnico Scientifico Associazione Internazionale Città della Terra Cruda su “Il racconto del recupero della biblioteca di Samassi in Sardegna”; Gaia Bollini – Architetto, Comitato Tecnico Scientifico Associazione Internazionale Città della Terra Cruda su “Il racconto del recupero di cascinali in pisè a Novi Ligure e le tematiche dell’adeguamento prestazionale”.

 

“La terra è paesaggio”

Il modulo “La terra è paesaggio” indagherà i paesaggi marginali (e tra questi le case di terra), realtà che attraverso una “rivoluzione dello sguardo” possono essere strumento fecondo per disegnare un nuovo paesaggio. Durata: 1 incontro.

 

Quinto incontro a Macerata

Il quinto e ultimo incontro si terrà a Macerata – giovedì 24 maggio 2018   ore 15/18. Interverrà Antonella Tarpino – Storica e saggista, su “Il Paesaggio fragile. L’Italia vista dai margini” – di Antonella Tarpino – Passaggi Einaudi 2016.

 

Andare oltre la cartografia politica

Questo itinerario inconsueto tra i paesaggi ai margini del nostro Paese intende volutamente «far girare la testa». Forza il quadro ormai desueto della cartografia politica per ri-raccontare i luoghi. Fa affiorare territori nascosti. Riporta in vita voci, visioni e suoni di chi quei paesaggi ha disegnato nel tempo. Ma come dare un futuro al paesaggio fragile, la montagna povera e gli interni (in Italia più della metà del territorio)? In via preliminare con una rivoluzione dello sguardo che – forte delle parole degli scrittori e delle immagini dei pittori – ripari la memoria tradita di quei luoghi: lungo le valli frontaliere delle Alpi Marittime, le antiche vie del sale appenniniche e il paesaggio delle case in terra cruda dall’Adriatico al Tirreno. È un racconto alla rovescia quello che emerge dalle testimonianze dei mulattieri, dei mercanti di capelli, dei suonatori ambulanti. Dove il loro perdersi e poi ritrovarsi nella memoria – che è contaminazione tra passato e progetti di futuro – ci svela direzioni di senso.

22 gennaio 2018

A 6 persone piace questo articolo.

Commenti

commenti