Un caro amico de “La rucola” ci saluta: una lettera dal cielo

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E alla fine, dopo tanto tempo passato qua a scrivere di Macerata, la mia città, della Pace, il mio quartiere e di tutti quegli aneddoti che mi hanno affascinato negli anni, qualcuno ha pensato che era ora di andare a raccontare storielle da un’altra parte. 

Cari lettori, vi scrivo nientepopodimeno che… dal cielo! Ecco, io qua sono appena giunto e mi trovo un po’ spaesato. Fortuna che è arrivato un tipo attempato dall’aria importante, uno coi capelli e barba bianchi, splendente e vestito con una tunica bianca, che viene e mi fa, serio e formale:

“Nome?”

“Umberto” dico io.

“Città?”

“Macerata” rispondo con orgoglio.

Il vecchio mi guarda serio e poi strizza gli occhi e scoppia a ridere. E riprende: “Ah scì? Sì de Majerada? So’ pòrbio condendu! Ce vulìa chidù a portà’ mbó’ de alligrìa. Daje, vanne jó al fonno, oddre lu cancellu e segui lu cartellu che dice: jende simbatica”.

Là mi è stato chiesto se c’era qualcosa che avessi voluto, un ultimo desiderio… insomma, se mi volevo togliere uno sfizio, e allora ho pensato che mi ero proprio dimenticato di salutare i miei amici de La rucola. Ecco allora questa lettera, l’ultima che vi mando. Mi è anche stato concesso di continuare a scrivere, la mia passione, e allora vi comunico che ho fondato un nuovo mensile. Abbiamo deciso di chiamarlo “La Palma”, però mi dicono che si può leggere solo qua, quindi, miei cari lettori, bisognerà attendere!

Umberto

 

Il Direttore – Il nostro caro amico e collaboratore per lunghi anni, Umberto, se n’è andato, ricordandosi di noi. Ci restano i suoi articoli, che hanno coinvolto tanti lettori e seguiteranno a farlo, che pubblicheremo come perle preziose, una ogni tanto, sul nostro sito internet.

15 gennaio 2017

 

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