“Dejavu”, mostra personale di Michele Chiossi a Macerata

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Il contemporaneo è tutto già visto, o forse no. “Dejavu”, la mostra personale di Michele Chiossi, ha aperto oggi le porte al pubblico negli spazi della Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Macerata (Gabamc), in piazza Vittorio Veneto. “Apriamo così il ciclo di mostre di quest’anno. Con un respiro internazionale – ha detto la direttrice di Abamc Paola Taddei – Michele Chiossi è uno scultore che ha lavorato tanti anni a New York, e che crea suggestioni incredibili. Un artista davvero poliedrico capace di spaziare tra una grande varietà di materiali”. La chiave di tutto, spiega il curatore Antonello Tolve, è la trasformazione semiotica, il transito tra dimensioni differenti che creano un’arte babelica perché si nutre dei significati più vari. Il déjà vu non è qualcosa di già visto ma qualcosa che ritorna trasmutato. In ogni opera si possono osservare le sue trasformazioni.

Nella mostra della Gabamc il marmo e i tessuti, i neon e i simboli convivono per stupire lo spettatore, chiamato ogni volta a cogliere i rimandi, le citazioni dal mondo del cinema, dell’arte e del design, le contraddizioni. “Vi invito a trovare prospettive diverse di ciò che conoscete – dice Chiossi – Il dejavu è molto presente nella mia ricerca artistica e nella mia opera”. Antico e moderno, il marmo fiorentino e l’alluminio. E poi nell’ultima stanza il tributo ad Alighiero Boetti (una post produzione in video), e l’omaggio a Man Ray. Un viaggio tra loghi, luci e simmetrie. Un “Dejavu” mai visto prima. La mostra resterà aperta fino al 20 novembre.

13 ottobre 2017

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