Due studentesse maceratesi al Millennials Food Festival di Siena

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Le studentesse Giulia Scibè (classe 5G) e Arianna Verdicchio (5F) del Liceo Classico Leopardi di Macerata recentemente sono state a Siena per partecipare, per conto del Liceo, al WAYouth; la referente per questo progetto del Miur è stata la professoressa Margherita Apolloni.

 

La cronaca di Giulia Scibè

Scrive Giulia Scibè della sua esperienza: “Si è appena conclusa la ‘due giorni’ di Siena che ha coinvolto ben 176 ragazzi provenienti da 15 regioni e da 31 città diverse. I partecipanti, divisi in 16 team, sono stati impegnati in una maratona progettuale che ha visto come tematica principale il cibo. Tre sono state le sfide proposte  in cui si sono cimentati i ragazzi, con l’aiuto dei mentor di Wayouth che li hanno supportati e guidati nella giusta direzione. La prima challenge è stata sull’individuo e sul suo rapporto con il cibo: in Italia un bambino su tre, tra i 5 e i 17 anni, è in sovrappeso. Questo è a causa di un problema di cattiva alimentazione e tanto può essere fatto a scuola, in cui c’è ancora il quasi totale dominio dei cibi pre-confezionati, che danno poco spazio alla valorizzazione dei prodotti di qualità. Nell’ottica in cui la salute diventa un diritto-dovere, che chiama in causa l’intera comunità, gli studenti hanno dovuto immaginare, costruire e sperimentare idee, processi, prodotti o servizi innovativi in grado di promuovere una corretta alimentazione, migliorando lo stato di nutrizione dei più giovani attraverso nuove abitudini e comportamenti.

Un secondo topic è stato dedicato alla comunità: il cibo da sempre svolge una funzione di aggregazione e d’integrazione sociale. I legami del cibo con la vita comunitaria, non soltanto degli individui ma anche dei luoghi, hanno prodotto valori culturali che oggi vengono riconosciuti come parte del nostro patrimonio. Secondo questa premessa, i ragazzi sono stati chiamati a ideare una proposta progettuale che possa ricostruire in maniera originale e creativa il rapporto tra produzione locale di cibo e territorio. L’individuo e la comunità non hanno senso se non mettiamo queste due realtà in relazione con l’ambiente che ogni giorno sottoponiamo a dure prove.

Sprechiamo continuamente grandi quantità di acqua, che è il nostro oro blu. Assumendo l’impatto ambientale come parte integrante dei processi di produzione del cibo, i ragazzi si sono cimentati nella elaborazione di strategie innovative in grado di rendere la nostra impronta sulle riserve di acqua ‘più giusta’ e ‘meno pesante’. I concorrenti si sono messi in gioco fino all’ultimo per creare qualcosa di unico e funzionale.

Di 16 team, 9 hanno avuto la grande opportunità di presentare la loro vision nella cerimonia conclusiva e 3 sono stati i gruppi vincitori dell’hackathon che la prossima settimana parteciperanno al G7 sull’agricoltura che si terrà a Bergamo. Inoltre ogni mentor di ciascun team ha individuato il best team-mate che  avrà l’opportunità di aderire a una settimana di formazione a Malta.

Non sono stati soltanto i ragazzi a partecipare alla competizione. Questo è stato il primo hackathon della scuola italiana che ha coinvolto anche i docenti accompagnatori. Questi ultimi si sono impegnati per 24 ore nella stesura di 3 diverse dichiarazioni che durante la cerimonia di chiusura sono state consegnate alla Ministra Valeria Fedeli.

Si è chiuso così il Millennials Food Festival di Siena, ma Wayouth e il MIUR stanno già lavorando a qualcosa di nuovo”.

Commenta la dirigente Annamaria Marcantonelli: “È stata una esperienza cui siamo stati lieti di partecipare per offrire ai nostri studenti strumenti sempre più utili per mettere a frutto il loro interesse e le loro capacità nella vita del futuro, del loro futuro”.

10 ottobre 2017

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