Il calciatore e lu scarpà

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Premetto che amo lo sport, quello puro e quindi amo meno il calcio di serie A dove, è noto, vince la squadra che ha più soldi per acquistare i giocatori migliori, il miglior allenatore e il miglior staff tecnico. Quello che mi sembra strano è quando un giocatore fa gol per poi festeggiare in maniera, a dire poco, eclatante. Ora noi stiamo parlando di atleti che, per fare il loro dovere, mettere la palla nella rete avversaria, incassano cifre milionarie e vi pare logico che quando ci riescono fanno una grande festa? Con quello che prendono le punte dovrebbero fare almeno un gol a partita e i centrocampisti uno ogni due. Anche perché ogni gol fatto è compensato, visti i loro contratti, a suon di milioni. E allora perché quando segnano fanno festa in modo esagerato? Immaginate se ogni operaio calzaturiero, che ha una paga di poco più di mille euro al mese, ogni volta che una scarpa viene bene (a loro, gente qualificata e brava, succede sempre) si mettesse a saltare per la fabbrica, co’ ‘na scarpa su le mà’, abbracciando tutti i colleghi. O se una madre di famiglia, che non percepisce stipendio, ogni volta che, finita la lavatrice, vede il bucato tutto pulito si mette a saltare per casa e ad abbracciare tutti quelli che trova in giro. Potrei fare altri esempi ma ora, credo, dopo aver ragionato un po’, di aver capito perché i giocatori festeggiano in quel modo quando fanno il loro dovere, segnando un gol. Penso che sia, viste le cifre disumane che prendono, perché sanno perfettamente che, a ogni gol segnato, il loro compenso e la loro quotazione aumentano di molto e allora, stando così  le cose, bonum et iustum est che facciano tanta festa.

27 maggio 2017

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