Conoscersi nel profondo: Anima Letteratura Poesia

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“Semper divinum aliquid atque infinitum”. Afferma Cicerone che gli uomini di gusto dell’eloquenza non si appagano mai pienamente, né delle loro opere né di quelle altrui. La loro mente con la sola forza dell’eloquenza non arriva a comprendere “divinum aliquid atque infinitum”, cioè il divino e l’infinito e quindi si trova sempre alla ricerca di qualcosa di superiore, molto alto, infinito. La poesia? Chissà! Leopardi trascrive questa frase di Cicerone nel suo “Zibaldone” perché anch’egli è alla ricerca di risposte. Il senso del mondo è nella natura, pensa Leopardi. È stato l’entusiasmo e il trasporto che gli antichi ebbero verso la natura a dare loro, come ricompensa, il dono della felicità, unico fine dell’uomo per amare la propria esistenza. Da questo mitico incontro uomo-natura nasce la poesia classica, che non potrà più ripetersi nelle età successive e che Leopardi vede come perfezione poetica, al di là della portata d’un poeta moderno. La contemplazione disinteressata della natura è molto vicina a raggiungere l’idea stessa di poesia: essa è, a posteriori, rispetto della natura stessa. Così la poesia è la “sommità del discorso umano”. Si afferma che l’inizio della letteratura siano i versi “Cantami, o Diva, del Pelide Achille, l’ira funesta…”. Per questo forse gli studiosi affermano che la poesia sia l’anima della letteratura e che per la sua levatura, anche un solo verso di poesia abbia il potere di trasportarci vicino a Dio! E da qui, continuando la ricerca, possiamo avvicinare poesia e anima! Poiché la poesia ci avvicina a Dio, cosa possiamo fare per raggiungere la dimensione divina? Sant’Agostino si è cimentato in questa ricerca. Se la poesia ci porta vicino a Dio allora cercare Dio vuol dire cercare la propria Anima. Il carattere della ricerca di Sant’Agostino impegna tutto l’essere uomo, non solo l’intelletto. La verità a cui l’uomo tende, secondo la parola evangelica, sono la via e la verità. Lo slancio mistico verso la verità rinvigorisce la ricerca stessa, da cui deriva la potenza di suggestione, che la personalità di Sant’Agostino ha esercitato sul pensiero cristiano medievale, moderno e contemporaneo. Cercare Dio significa cercare l’Anima e cercare l’Anima di se stessi significa ripiegarsi su se stessi, conoscere se stessi nel profondo. Quando si arriva a ciò siamo pronti a dimostrare quanto sia potente la poesia. Oltre a ciò è di gran conforto sapere che al succedere del buio dell’esistenza terrena ci sarà, si accenderà la Luce Eterna di Dio.

Fulvia Foti

23 maggio 2017

 

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