Dopo il sisma riapre il Teatro Flora di Penna San Giovanni

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Dopo l’interruzione dovuta all’emergenza sisma, il 23 e il 30 aprile, e il 7 maggio sui Monti Sibillini si torna a teatro con tre appuntamenti dedicati alla commedia brillante al Flora di Penna San Giovanni, un teatro interamente in legno, uno dei pochi rimasti in Italia, un vero e proprio gioiello.

La rassegna “Monti Azzurri in scena”, da sempre organizzata dall’Associazione Culturale Il Circolo di Piazza Alta, si sposta al Teatro Flora di Penna San Giovanni con 3 appuntamenti all’insegna del buonumore per ricominciare insieme a vivere e respirare il teatro.

Domenica 23 Aprile ore 17:30 – Testa o Cuore
“Testa o cuore” è una commedia brillante di Gianfranco Fioravanti e Sabina Gaspari, messa in scena dalla compagnia “Nuovo Teatro Piceno” di Castel di Lama. Sulla scena viene rappresentata in chiave umoristica la nostra vita quotidiana, i nostri difetti e le nostre contraddizioni. In un’atmosfera quasi cabarettistica gli attori portano sul palcoscenico sei spezzoni tratti da altrettante opere teatrali con un unico filo conduttore: l’amore.

Dalle “Esplorazioni Armoniche” di Coppia di Badi, passando per un brano di “Ti ho sposato per allegria” di Ginzburg e un altro tratto da “Il Viaggio di Celestino” di Campanile, continuando con “L’Amore nell’800!” di Annichiarico e “L’Onore dei Brossarbourg” di Courteline, sino ad arrivare a “Pericolosa-mente” di Eduardo De Filippo, le varie facce dell’amore prendono vita attraverso i personaggi e tra una risata e l’altra il dilemma rimane: l’amore è questione di testa o di cuore?

Domenica 30 Aprile ore 17:30 – La Ridiculosa Historia de lo Fanfarone Bastonato

Ispirata al Miles Gloriosus di Plauto, la giullarata in atto unico scritta e diretta da Francesco Facciolli prende vita grazie agli attori della compagnia de “Il Circolo di Piazza Alta”. Fulcro della commedia è il Cavalier Sparamazzate Brandiferro de la Tuscia, templare al ritorno dalle Crociate e famoso fanfarone millantatore di imprese, il quale ha rapito la bella Beatrice, innamorata del nobile signorotto Lapo. Sarà Cecco de Panzarotta, servo di Lapo ora giunto al servizio del cavaliere, a escogitare una fitta trama di tranelli e stratagemmi per salvare la donzella e l’onore del suo padrone. Per raccontare la buffa e intricata trama, Francesco Facciolli mescola il dialetto marchigiano, il romanesco e un volgare vagamente latineggiante creando una lingua che trascina il pubblico fuori dal tempo e dallo spazio in un mare di equivoci e risate.

Domenica 7 Maggio ore 17:30 – Ogghi a me… domà pure

Uno spettacolo dialettale tutto da ridere della compagnia “Teatro Totò” di Pollenza che dal 1980 ha messo in scena decine di lavori sia in italiano che in dialetto. Lo spettacolo racconta di Franco, dipendente presso la ditta del futuro suocero, un lavoratore attento, integerrimo e scrupoloso con la grande passione per il calcio che un giorno si trova a scegliere tra il dovere e la sua passione. Questo finisce per sconvolgere la sua vita lavorativa e affettiva in un susseguirsi di situazioni comiche che regalano allo spettatore una risata dietro l’altra. La commedia si sviluppa attorno al contrasto tra l’onestà di pochi (forse di nessuno) e l’avidità di molti (forse di tutti).

 “Il teatro risorge sempre dalle proprie ceneri” scrive Isabelle Huppert nel suo messaggio in occasione della 55° Giornata Mondiale del Teatro. Oggi per noi questa frase assume molteplici significati sia simbolici sia, purtroppo, letterali e ci spinge a fare sempre più e sempre meglio perché è soprattutto in questi momenti che il teatro ci da rifugio e si mostra per quello che realmente è: uno spazio di aggregazione, riflessione e amore per la cultura.

Info e prenotazioni: 339.5886927 / 338.3616471

20 aprile 2017

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