60° Centro Radar A. M. Potenza Picena

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Il volumetto intitolato “60° Centro Radar A. M. Potenza Picena” è stato edito sia per l’anniversario del Centro Radar che per il raduno del personale che ha operato nella struttura. L’Aeronautica Militare – come scrive il Tenente Avv. Giuseppe Sabbatini – ha lasciato una impronta rilevante e fondamentale nel contesto umano e sociale della provincia maceratese attraverso i due maggiori Enti che hanno qui operato: la Scuola Specialisti, poi divenuta Addestramento Reclute di Macerata, e il Centro Radar di Potenza Picena. La realizzazione di questo “numero unico” è merito del Colonnello Carlo G. Cosmi, che lo ha redatto con la collaborazione  dei Marescialli Ermanno Minischetti, Giovanni Marchetti e Giancarlo Lupo e grazie all’Avio Club di Macerata che si è assunto il compito  della  pubblicazione.  Sono pagine che non vogliono narrare la storia del Centro Radar ma, attraverso immagini e racconti, portare alla conoscenza dello spirito di corpo che animava la struttura. Inizialmente il reparto fu affidato a ufficiali e sottufficiali che venivano dalla esperienza bellica, piloti reduci dal conflitto mondiale, come attestato dai tanti nastrini cuciti sulla giacca delle loro uniformi. Scrisse il Generale Pedretti: “I primi tempi del Centro Radar furono duri e pioneristici, sulle alture di Potenza Picena: apparati all’aperto e servizio nelle tende Keren rettangolari e nelle quadrate Mogadiscio, dai nomi tropicali ma poco adatte alle ventose colline esposte alle code della Bora. Il personale abitò in case private, pensioni e conventi…”. C’è l’elenco delle attrezzature radar, i loro rumori, le innovazioni, le iniziali prove d’intercettazione con gli aerei che mutavano ruolo e chi era stato bersaglio diveniva intercettore. Ci sono i Comandanti che si sono succeduti nel tempo nella base di Potenza Picena, con i loro modi di fare nei confronti dei sottoposti, con la loro carica di esperienza e, in-

sieme, di umanità. In queste pagine non mancano le situazioni simpatiche, come quella del montone, reclutato sui pascoli dei Monti della Laga, che aveva il compito di tenere rasata l’erba dell’area, sia per motivi di decoro che di sicurezza. Un compito che svolgeva egregiamente, tanto da far apparire l’incolta superficie come un prato rasato all’inglese. Purtroppo il montone aveva un problema: caricava con forte entusiasmo le persone! Sì, in questo modo era pure un “montone da guardia” ma quando prese a incornare anche il personale di guardia, il suo atteggiamento venne considerato eccessivo per cui finì arrosto.

p 12 il bracchetto

Il Centro Radar era un punto di riferimento “amico” per i piloti militari che spesso lo sorvolavano, offrendo ai colleghi a terra dei veri spettacoli con le loro acrobazie, suscitando  grande entusiasmo. Le tende furono sostituite nel 1960 con una struttura realizzata con elementi portanti in legno pressato e gesso e con tetti di… eternit. Questo fino al 1982 quando arrivarono i nuovi fabbricati in muratura per la Sede Logistica: nell’insieme un bel complesso comprendente uffici, alloggi, mense e circoli. La 114^ Squadriglia Radar Remota (questo il nome del Centro Radar di Potenza Picena) ha naturalmente un suo stemma distintivo, modificato negli anni. Oggi si presenta così: un bracchetto che fa la guardia sulle nostre verdi colline e sui Monti Azzurri, sotto un cielo stellato da quattro stelle che simboleggiano i Nuclei in seno al reparto. Buona guardia, ragazzi!   

04 agosto 2016

 

 

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