M5S maceratese pone l’attenzione su tre punti

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Terminata la vuota retorica dell’auto incensamento nazionale dei Panorami d’Italia e delle Macerata che saranno, possiamo finalmente ricominciare a denunciare i problemi reali della città e la politica dei falsi proclami portata avanti dall’amministrazione Carancini: nel PD maceratese la corrente renziana era minoritaria, ma oggi il renzismo più becero è dilagante. Troppi gli avvenimenti recenti su cui è necessario fare qualche precisazione, in maniera tale che i cittadini più attenti possano svolgere una riflessione un po’ più approfondita di quella che i nostri amministratori vorrebbero farci fare. Accendiamo i riflettori su tre di essi.

 

Primo punto

Durante la magniloquente “Macerata che sarà” è stato presentato un progetto del premio Oscar Dante Ferretti (che ci è apparso leggermente infastidito per tutti i nostri amministratori che, improvvisamente, lo tiravano dalla giacchetta): un bellissimo progetto illuminotecnico che donerà a Corso Cavour un’immagine bellissima. Peccato che il corso Cavour di oggi rimarrà inalterato: intasato, con macchine parcheggiate ovunque, pedoni investiti, attività commerciali mortificate, con un intreccio caotico di flussi e funzioni differenti per la presenza di un Liceo, una sede universitaria, una chiesa e una miriade di uffici e studi professionali. Sarà lo stesso corso Cavour, ma illuminato eccezionalmente.

 

Secondo punto

È stato approvato dalla maggioranza il cosiddetto Patto di Collaborazione dopo che la stessa aveva bocciato la mozione del Movimento 5 Stelle sul Baratto Amministrativo. Con la nostra proposta si voleva offrire ai cittadini in difficoltà una possibilità in più per poter pagare tasse e tributi locali. La cosa non è stata condivisa dall’amministrazione comunale che ha proceduto a deliberare un atto proprio con le stesse finalità ma destinato a rimanere purtroppo sulla carta: tra le varie cose, i singoli cittadini, per pagare lavorando i pochi euro che il regolamento permetterà loro di scalare dalle tasse comunali, saranno chiamati anche a stipulare costose polizze per la propria incolumità. Forse solo associazioni o cooperative potranno partecipare a quei patti. I nostri numerosi emendamenti proponevano delle correzioni ai numerosi errori che il testo proposto dalla maggioranza conteneva e volevano solo migliorarne le possibilità di attuazione. Quelle correzioni erano tratte da regolamenti analoghi adottati in città in cui il Baratto Amministrativo è vigente, alcune a Cinque Stelle ma molte altre amministrate dal PD.

È vero. Lo possiamo comprendere: può dar fastidio avere qualcuno che sta li a dirti che hai fatto una cosa che può essere migliorata. Ma superato il fastidio iniziale, sarebbe auspicabile che si valutino le varie proposte per quello che sono e che si entri nel merito: si sarebbe potuto vedere che le nostre erano proposte di buon senso, basate su regolamenti ad oggi funzionanti, molti dei quali scritti, val la pena ripeterlo, da amministrazioni PD.

E invece come è andata? È andata che i nostri illuminati amministratori si sono fermati al fastidio iniziale ed hanno tacciato il Movimento 5 Stelle di ostruzionismo, non entrando mai nel merito delle questioni sollevate e dotando la città di uno strumento che in pochissimi potranno utilizzare.

 

Terzo punto – recentissimo

All’ultimo Consiglio Comunale è stata bocciata (tanto per cambiare) una nuova mozione del M5S sul “Bilancio Partecipativo” con il quale si proponeva di destinare una quota del bilancio a progetti da definire tramite processi partecipati. I cittadini, anche singoli, sarebbero stati chiamati a partecipare attivamente, con la possibilità di discutere e di scegliere. Pensiamo infatti che la partecipazione sia un elemento imprescindibile di un’attività amministrativa che voglia definirsi democratica, e che la si possa far crescere dando ad ognuno la reale possibilità di incidere sulle scelte che si stanno prendendo.

La mozione è stata bocciata dalla maggioranza contrapponendo al bilancio partecipativo le oramai celeberrime Giunte Itineranti, riunioni della Giunta Comunale che si svolgono nei vari quartieri della città in cui i vari assessori comunicano le proprie iniziative sul quartiere stesso. La fama di questa iniziativa è legata ovviamente al suo completo fallimento, con le riunioni caratterizzate dalla presenza costante delle stesse poche persone, quasi tutti assessori o consiglieri…

Il fatto è che la maggioranza non si chiede mai (o fa finta di non chiedersi mai) quale appeal può avere un incontro in cui tutto è stato deciso, in cui si è chiamati solo a sostenere iniziative già messe in campo.

La retorica la fa da padrona. L’amministrazione dice di voler incentivare la partecipazione, basta che ce ne rimaniamo a casa; dice di voler puntare alla trasparenza, basta che noi non guardiamo;  dice che vuole una città più bella, basta che non togliamo il fiocco con il quale vogliono imbellettarla. Insomma, c’è chi decide e agisce e chi deve fidarsi.

Noi abbiamo in mente un altro tipo di città, in cui ognuno dei suoi membri può agire attivamente nella vita della collettività, ognuno in base alle proprie possibilità (di tempo, di disponibilità, di capacità…), con il riconoscimento dei singoli meriti ma anche delle singole responsabilità. Purtroppo una visione come questa si scontra con tutti i conservatorismi esistenti, ma se si persegue un progresso di qualsiasi tipo non si può non combattere contro queste sacche di resistenza, oggi quasi sempre messe in campo da gruppi di persone che si proclamano progressiste. Questa è la cosa più dolorosa, ma anche quella che offre qualche speranza, con un auspicabile risveglio delle loro coscienze, per un futuro migliore.

M5S Macerata 

 

Foto Cinzia Zanconi

 

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