Mattina sul lago

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Drappeggi di nuvole sfumano

sopra le file serrate degli alberi:

velature trasfiguranti,

libellule in volo

sul lago assopito.

 

Acque sdraiate tra coltri

di rami e fanghiglia,

dove i sassi diventano assonanze

ed io, parola inutile in libertà.

 

Piume dorate e scarlatte

frantumano l’aria,

si lanciano in confidenze inattese,

improvvisano leggere tempeste

di petali.

 

Addosso a profumi selvatici

occhieggiano lampi di sole;

in disparte, screziature bianche

sostano nel verde

come pause,

come fogli sgualciti

di contentezze trascorse.

 

Nella calma mattutina,

squame ammiccanti

galleggiano a perdita d’occhio

in un formicolio di richiami,

lungo filigrane di ricordi,

di nostalgie sfuggenti.

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