La teoria delle stringhe

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Excursus: la teoria delle stringhe nasce nell’ultima parte del Novecento, nell’ambiente della comunità scientifica per tentare di risolvere quell’incredibile rompicapo che è a tutt’oggi il più accreditato tentativo di conciliazione tra le due teorie, quella della relatività e quella della meccanica. Sino a ora neanche i fisici più esperti riescono a farle conciliare assieme. Allora, non possono essere entrambe giuste… Non essendo possibile un dato sperimentale è stata chiamata “Teoria delle stringhe”. Nessuno potrebbe farne una verifica sperimentale (anche se la teoria fosse vera). Dove ci porta ora tutto ciò? A uno statuto epistemico non dissimile dall’esistenza di Dio. Non si può confutare la Teoria delle stringhe e neppure negarla. Così è per l’esistenza di Dio. La Teoria delle stringhe fa intuire che l’Universo non è scisso ma è unito nell’eterno presente di Dio. L’esempio che ci lascia Albert Schweitzer è chiaro: “Nell’oceano freddo e immobile passa la Corrente del Golfo, una massa di acqua calda che scorre dall’Equatore verso il Polo. Nessun scienziato sa spiegare come l’oceano formi due argini di acqua fredda, immobile, mentre la calda la attraversa in movimento. Così è per Dio e le sue forze universali: lasciamoci afferrare e trascinare da questa corrente vitale”. Questi ragionamenti metafisici ci conducono verso un orizzonte più importante, più primordiale, che è il Sentimento… Esso ci consente di percepire il sapore, il gusto, il colore, il suono, il profumo della vita! Il Sentimento è il sesto senso e riguarda l’Anima: il Sentimento è tutto. Il Sentimento teologico verso Dio è nutrito dalla Fede e dona una sottile, nostalgica, sofferenza…  Per quanto riguarda il Sentimento verso i nostri simili? Come verificarne la veridicità? Come possiamo definirlo? È forse opportuno affermare che anche per i rapporti umani è necessaria la Teoria delle stringhe? Come rivela la poesia “Il mafioso” direi di sì! Dunque tutte le dolci amorose parole del mondo non realmente contengono dei Sentimenti . Possiamo ricordare Dante nei versi dedicati a Paolo e Francesca “Amor ch’al cor gentil ratto s’apprende… Amor ch’a nullo amato amar perdona…”. Oppure naufragar nei raffinati leopardiani versi di A Silvia: “Lingua mortal non dice quel ch’io sentiva in seno”. Ma forse il più realista contraddittorio afferratore di sentimenti umani è Shakespeare. Il suo Essere o non essere lo perseguita in quanto insito al suo animo, perché teme l’incalzare del Tempo, ha orrore della Falce, detesta il tradimento… Però nei suoi sonetti c’è poi la definizione che può conciliare il tutto e dare una risposta equa per come definire un sentimento sincero, affidabile e lo rivelano questi versi: “Tu sei per la mia mente / come il cibo per la vita, / come le piogge di primavera / lo sono per la terra, / non possiedo né perseguo / alcun piacere: / se non ciò che ho da te / o da te io possa avere”.  

 

Mafioso

di Fulvia Foti

 

Te ne sei andato / come un vero, falso / accomodante… / Insidiosamente vessatorio / presuntuoso come un mafioso! / Un numinoso spergiuro / con la tua inutile / insistente suadenza, / tentando di calpestare / gli altrui valori / e intelligenza! / Ma la falce ti ha vinto! / Almeno lo spero / se è vero il leopardiano: / È funesto a chi nasce / il dì natale. / Ora, come Venere, / senza scorie di interferenze / posso rinascere / dal cristallino mare: / con la corazza del mio orgoglio, / lucente!

 

La teoria delle stringhe

 

La Teoria delle stringhe è un “modello fisico” che descrive la realtà fisica in maniera diversa  dalle teorie fisiche più largamente accettate e si basa sul concetto di Stringa (corda sottile). Quindi le particelle come, a esempio, gli elettroni, i neutroni e i protoni non sarebbero più descritti come degli oggetti puntiformi (come da sempre ci hanno insegnato a immaginarli) ma come sottilissime corde che vibrano e, a seconda di come vibrano, danno luogo alle diverse particelle subatomiche e alle forze che le governano.

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