Un ricordo della… buona scuola

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Era la vigilia dell’8 dicembre, festa dell’Immacolata, insegnavo a Montefiore di Recanati, in una scuola di… fortuna ricavata da una vecchia casa colonica, situata in un avvallamento sotto il bordo stradale (la nuova scuola era in costruzione). Giunte le ore 16:00 il pulmino con a bordo gli alunni, la cuoca e la bidella parte mentre io mi avvio a mettere in moto la mia lussuosissima Fiat 126. Giro la chiavetta e… nulla, nessun segno di vita! La nebbia agli irti colli intanto stava scendendo rapidamente per cui, allarmata, percorsi il mal ciottolato sentiero sperando d’incontrare qualcuno sulla strada maestra. Notai un trattore solitario che lavorava ancora e, gesticolando, riuscii a farmi notare dal contadino, il quale informato dell’accaduto portò il trattore vicino alla mia 126 e con un paio di robusti cavetti collegò le batterie dei due mezzi. La mia 126 riprese vita! A questo punto il saggio contadino mi rivolse queste parole: “O maé’… ‘sta mmachena adè ‘na fava che non se còce… tu ‘scórda a mme… vanne a Macerata senza frenà’ e senza fermàtte mai!” Molto preoccupata percorsi d’un fiato la strada da Montefiore fino a Corneto di Macerata, dove abitavo, passando per Santa Croce, Sambucheto, Madonna del Monte e la Pace. Ancora mi chiedo come accadde che non incrociai una sola auto! Forse, qualcuno stava cucinando “la fava” per me…  

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