La bestia e la ninfa

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di Morena Oro

 aurora boreale foto di Valentino Paoletti

Arriva la bestia insonne

quando l’aurora tinge la notte

come solubile tintura liquida,

di lilla e canditi d’arancio

e amarognoli nembi sfilacciati.

 

Arriva la bestia fra lapilli di bava

mordendo la groppa del nuovo giorno,

sperona sui fianchi l’ultima fiaba

che ha guadato inzaccherata il raziocinio

ed è diventata terra di nessuno errante.

 

L’occhio di brace e perfidia,

affamato di sopruso carnivoro,

s’ingozza nei pascoli sguarniti

dove le anime brucano preghiere stoppose,

stipate negli ovili dell’indottrinamento.

 

Cerco l’odore vanigliato della dimenticanza,

la liberazione dagli incubi divini,

l’amore spogliato dal ricatto,

l’orgoglio della non appartenenza,

il grido della farfalla d’inverno,

con le ali cariche di solitudine colorata.

 

Cerco l’introvabile metà di me,

la ninfa di materia oscura

che riempia d’invisibile peso

tutto il nulla ondeggiante che c’è.

 

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