Mercato interno fiacco: artigiani chiudono

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Nelle Marche, nel 2014,

perse 780 imprese (203 a Macerata)

 

artigiani in chiusura 

Confartigianato Imprese Macerata ha rielaborato e analizzato le rilevazioni di Movimprese/Unioncamere relative alla situazione regionale e provinciale del comparto artigiano per il IV ° trimestre 2014 e per l’intero 2014. Nelle Marche le imprese artigiane attive al 31 dicembre 2014 risultano essere 47.993: nel trimestre si è avuto un saldo negativo pari a – 111 imprese (tasso di crescita –0,23%), frutto di 672 nuove iscrizioni e di 783 cancellazioni. Tale cifra è la risultante dei “saldi” relativi rispettivamente alla provincia di Pesaro Urbino (- 35), di Fermo (- 33), di Ancona (- 16), di Ascoli Piceno (- 15) e di Macerata (- 12), corrispondente ad un tasso di (de)crescita pari a – 0,11%, il migliore della regione). In provincia di Macerata, nel dettaglio, nel corso del IV° trimestre, si sono avute 142 nuove iscrizioni e 154 cessazioni (totale imprese artigiane attive 11.115), con un saldo lievemente negativo, come detto, pari a – 12 imprese. Tra i comparti più significativi registrano un segno positivo quelli delle industrie alimentari (+ 3), del mobile (+ 1) e dei trasporti (+ 1); stazionario il comparto dei servizi di riparazione beni personali, mostrano invece segno meno il tessile (- 1), l’abbigliamento (- 1), l’autoriparazione (- 1), il legno (- 1), i servizi di ristorazione (- 2), i servizi alla persona (- 3), il comparto pelli e calzature (- 4) e, soprattutto, le costruzioni (- 23). Facendo riferimento all’intero anno 2014, notiamo che il dato regionale segna un decremento pari a – 780 aziende (risultante di 3.226 nuove iscrizioni e 4.006 cessazioni, tasso di crescita pari a – 1.60%), frutto di saldi negativi in tutte le province: Pesaro Urbino – 227, Macerata – 203 (tasso di crescita pari a – 1,85%, dove, a fronte di 755 nuove iscrizioni si sono avute 958 cessazioni), Fermo – 139, Ascoli Piceno – 130 ed Ancona – 81. Ecco l’andamento dei più significativi comparti nella nostra provincia nell’arco di tutto il 2014: segno positivo solo per il tessile e il mobile (entrambi con un + 1); stazionari quelli delle industrie alimentari, del servizi alla ristorazione e dei servizi alla persona; segno meno per autoriparazione, trasporti e riparazione beni ad uso personale (tutti con un – 6), per abbigliamento e legno (- 7) e, soprattutto, per pelli e calzature (- 54) e costruzioni (- 132). Il Presidente Provinciale della Confartigianato di Macerata Cav. Renzo Leonori “I dati appena presentati confermano purtroppo che le difficoltà che stanno attraversando le nostre imprese artigiane sono ancora tante e complesse. Il miglioramento atteso è ancora troppo graduale: segnali positivi, in termini di produttività e fatturato, si registrano in alcune aziende, quelle maggiormente votate all’export, mentre continuano a soffrire, fino a dover magari chiudere definitivamente i battenti, tante piccole aziende che vivono esclusivamente di mercato interno. Preoccupano infatti soprattutto i dati delle cessazioni: nella nostra provincia, nell’intero 2014, sono state ben 958 (più di 2,5 al giorno!) le imprese artigiane costrette a chiudere. Un dramma più che economico soprattutto sociale, visto che per essi, e per le loro famiglie, non vi sono tutele sociali ma solo indifferenza: un lavoratore dipendente che rischia o perde il posto fa notizia, di un artigiano costretto a chiudere la propria azienda nessuno si interessa!! In questo contesto va quindi guardata con favore e soprattutto va sostenuta la voglia di auto-imprenditorialità che ancora pervade il nostro territorio: dobbiamo tutti alimentare il coraggio di chi fa impresa e ridare fiducia alle famiglie ed a chi cerca lavoro e per farlo è indispensabile rafforzare le reti che costruiscono questa fiducia, a partire dalle istituzioni e dalle associazioni di categoria. Noi, come Confartigianato, come sempre, ci saremo e continueremo a fare la nostra parte”.

 

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