I musei del territorio maceratese

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Recanati,

Museo Civico Villa Colloredo Mells

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La provincia di Macerata è un concentrato di tipologie museali che, con le città d’arte, i borghi storici e i siti archeologici, formano quel museo diffuso che rende particolare il nostro territorio e sono una pregevole testimonianza di storia, di cultura, d’arte e di tradizione. Viaggiando di comune in comune è possibile imbattersi in musei e collezioni che conservano e valorizzano nel loro interno capolavori assoluti di pittura, scultura, oreficeria sacra, arti applicate, cui si affiancano testimonianze delle civiltà contadine, così come quelle relative alle scienze e alla storia naturale, ai fossili o ancora alla tradizione del presepio. villa-colloredo-mellsAltrettanto importanti sono alcune nobili dimore, sedi di raccolte quali il Museo Piersanti, il Castello di Lanciano, quello della Rancia, Palazzo Castiglioni e anche il Castello Pallotta; magnifiche residenze oggi aperte al pubblico. Ogni struttura censita nel portale di promozione turistica TUMA, realizzato dalla Fondazione Carima, è corredata da un documento testuale, da immagini e alcuni video che ne restituiscono virtualmente il contenuto guidando i visitatori tra capolavori straordinari.

 

A Recanati c’è Villa Colloredo Mels, di origini medievali, che ospita i musei civici, con opere che documentano la storia e l’arte di Recanati fin dalla preistoria, con testimonianze sulla presenza di una comunità neolitica. E’ in mostra una collezione di ceramiche istoriate e, lungo le stanze ornate da arredi originali, si possono ammirare pregevoli affreschi ben restaurati provenienti dalle chiese recanatesi; nelle stanze dedicate alla Pittura Moderna ci sono opere di artisti locali quali l’incisore Giacomo Braccialarghe e il restauratore e critico d’arte Biagio Biagetti. villa-colloredo-mellsLa pinacoteca, che conserva capolavori del Trecento e del Quattrocento tutti di eccellente fattura e conservazione, è famosa soprattutto per il corpus di opere straordinarie del pittore veneto Lorenzo Lotto. Si spazia quindi dalla Trasfigurazione, influenzata da Raffaello ma d’impostazione anticlassica, all’Annunciazione, capolavoro assoluto del Maestro, per finire con un luminoso lavoro giovanile, il Polittico di San Domenico. Il percorso si snoda attraverso le sale antiche, con la sapiente illuminazione che riesce a creare una suggestiva atmosfera e, soprattutto, mette in perfetto risalto le opere esposte. Un museo ben organizzato, assolutamente da non perdere.

Fernando Pallocchini

 

Servizio fotografico di Cinzia Zanconi

 

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