Carlo Iacomucci… in due pagine!

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di Fernando Pallocchini

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Abbiamo già documentato a Villa Cozza le stanze istoriate da Silvio Craia; oggi è la volta di Carlo Iacomucci che ha realizzato un’opera di grandi dimensioni, fatta come se due pagine di un quaderno si specchiassero fra di loro. In esse c’è tutto lo Iacomucci artista, le sue simbologie numeriche, le sue foglie portate dal vento, il suo segno poetico. Le due ambientazioni, di grande sintesi quella di sinistra, affabulatrice quella di destra, presentano la stessa tematica e si trovano unite sotto uno stesso titolo: “Il volo della fiorita”. Il volo è ovunque nelle opere del Maestro: 7 foglie volano nel vento: bianche, colorate o contornate dal segno; uno sciame di natura vola. Tracce esigue, forti, scendono dal cielo mentre le punte degli alberi si piegano alla forza del vento. Alcune tracce, a terra, indicano un altro percorso, un sentiero che porta alla fiorita, a una forte esplosione di colori, a rapide sovrapposizioni tonali armoniche e ad accostamenti di toni contrastanti. Nelle opere di Iacomucci la natura è forza creativa sempre presente e le due pagine, nemmeno da voltare, sono da osservare appaiate, come in un libro aperto, come in un quaderno dove i testi, scritti dalla stessa persona, trattano lo stesso argomento in maniera diversa. Questo perché nella vita gli attimi sono fuggitivi e nel loro scorrere, trascinati dal vento dell’esistenza, sono mutevoli. Nessuno al mondo è piatto ma ognuno è sottoposto ai capricci della mente, che vola da un pensiero all’altro e si esprime a volte sintetica, a volte ridondante, in molti, troppo spesso, caotica e inconcludente. “Il volo della fiorita”: l’uomo osserva e descrive la vita, mentre la natura segue il suo corso. L’Opera di Iacomucci sarà visitabile presso la Casa di riposo a Villa Cozza, sistemata su di una parete del salone da pranzo, dove gli anziani ospiti potranno ammirarla. Non tutti saranno in grado di apprezzarne a pieno i contenuti ma per tutti sarà un gioia per gli occhi il guardarla. Un piccolo aneddoto. Il Maestro ha lavorato al chiuso di una saletta, senza interruzione data la complessità delle tecniche usate e la grandezza dell’Opera. Per lui, ogni giorno, l’accortezza di un pasto caldo dalla cucina di Villa Cozza.

 

Gli ultimi ritocchi all’Opera

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Il Maestro e il lavoro finito volo-della-fiorita-01

 

Il riposo accanto alla fiorita -volo-della-fiorita-3

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