La casa del Mutilato di Macerata

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Un libro scritto da Stefano D’Amico,

edito da Edizioni Simple

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Per gli appassionati di architettura e per chi sempre meglio vuole conoscere la storia di Macerata, “La Casa del Mutilato di Macerata, memoria, storia, arte”, libro scritto da Stefano D’Amico ed edito dalle Edizioni Simple, è un volume da non perdere. Strutturato in modo lineare, presenta questo “monumento” cittadino a 360°, nulla tralasciando. Dopo le presentazioni di rito, comunque interessanti perché informano sulle circostanze sociali che portarono alla realizzazione della struttura, troviamo una bella introduzione di Vittorio Zazzaretta che ne racconta i presupposti storici, con pagine ricche di aneddoti che, inevitabilmente, ruotano intorno alle vicende belliche, ai -casa-mutilato-1931soldati, protagonisti per lo più sconosciuti delle tragedie portate dalla guerra. Poi è la volta dell’autore, che in modo dettagliato ripercorre tutte le tappe della “Casa”, iniziando proprio dalla questione della “sede” per l’Anmig (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi di Guerra), il cui Presidente era quel dinamico Benignetti che fu anche Podestà di Macerata. Era il periodo in cui andava per la maggiore -casa-mutilato-1932l’ingegnere e architetto Cesare Bazzani (ndr: ho avuto il piacere, a Terni, negli anni ‘70, di conoscere il figlio) che sfornò un progetto dietro l’altro per questa costruzione. Il primo ne vedeva protagonista la chiesa di San Paolo che, se approvato, l’avrebbe cancellata alla vista dalla piazza. Ma non fu così, anche se il primo disegno casa-mutilato-1936venne ulteriormente perfezionato. Nel libro sono presentati tutti i disegni e le varie modifiche fino al progetto definitivo, nonché tutti gli incartamenti e i capitolati di spesa. Non manca una ricca documentazione fotografica dall’inizio alla fine dei lavori. A completamento del volume sono pubblicati tutti e 55 i documenti ufficiali che tracciano il percorso della “Casa del Mutilato”, controversie comprese con il dirimpettaio.

 

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