Macerata in lutto per la morte di Maurizio Graziani

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Stroncato da un male improvviso

un tenore amato in tutto il mondo

 maurizio graziani

L’amicizia con Maurizio Graziani è nata nei lontani anni ’70, quando il sottoscritto faceva l’agente di commercio nel settore dell’orologeria e dell’argenteria e il padre di Maurizio gestiva in viale Trieste, a Macerata, un negozio di articoli da regalo. Fu Maurizio, provetto orologiaio, ad allargare l’attività al settore dei preziosi e dell’orologeria. Era piacevolissimo parlare con lui di tanti argomenti, nacque una amicizia e una stima reciproca che mai si è interrotta, anche se ultimamente i nostri incontri erano divenuti rari. Un giorno, con timidezza, mi disse che stava studiando canto. Era stato contagiato dalla vicinanza dello Sferisterio! Inizialmente lo preparò il Maestro Silvano Pietrosi per poi passare al Conservatorio Rossini di Pesaro seguito dal Maestro Emma Raggi Valentini e all’Accademia Lirica Mozarteum di Salisburgo. E’ stato anche allievo dei Sesto Bruscantini, Gianni Raimondi, Giuseppe Di Stefano, Carlo Bergonzi e Franco Corelli. Non aveva una “vocetta”, come alcuni hanno insinuato, ma dopo averlo ascoltato dal vivo e su registrazioni abbiamo scritto più volte di una voce chiara, limpida, che arrivava agli acuti con facilità: era bravo Maurizio! E il successo gli è arrivato da ogni parte del mondo, con platee amplissime dove riceveva l’applauso corale di 5000 persone e anche presso le ristrette cerchie degli ospiti di regnanti. Ha cantato ovunque (Macerata, Novara, Alessandria, Livorno, Pisa, Ferrara, S. Severo, Cremona, Piacenza, Trapani, Modena, Verona, Catania, Cosenza, Brescia, Palermo, Pavia, Bergamo, Trieste, Sassari, Venezia, Bologna, Firenze, Roma, Torino, Genova, Ravenna, Atene, Helsinki, Londra, Freiburg, Bonn, Buenos Aires, S. Paolo, Brasilia, Tokyo, Kyoto, Osaka, Nara, Sapporo, Nagoya, Palm Beach, Oslo, Baltimora, Avenches, Graz, Vienna, Madrid, Amburgo, Seoul, Dublino, San Gallo, Sofia e Lipsia, solo per citare alcune città), forte di un repertorio assai vasto (“L’Amico Fritz”, “Gianni Schicchi”, “La Traviata”, “Nabucco”, “Rigoletto”, “Tosca”, “Madama Butterfly”, “Macbeth”, “Carmen”, “Cavalleria Rusticana”, “Pagliacci”, “I due Foscari”, “Il Trovatore”, “Il Guarany”, “Manon Lescaut”, “Adriana Lecouvreur”, “La Bohème”, “La Fanciulla del West”, Andrea Chénier”, “Stiffelio”, “Simon Boccanegra”, “Fedora”, “Turandot”, “Un ballo in maschera”, “Luisa Miller”, “La forza del destino”, “I Masnadieri”, “Norma” e nei Requiem di Verdi e Mozart) e sempre nei ruoli da protagonista. Inutilmente abbiamo provato a riportarlo allo Sferisterio, addirittura ci fu chi gli richiese un… provino! Naturalmente rifiutò quella che considerava, giustamente dato che era ben conosciuto da chi lo voleva “provare”, una umiliazione. Un anno arrivammo persino a organizzargli una cena, presenti il Sindaco Meschini e gentile consorte e tanti amici del mondo culturale maceratese, e lo chef Amoroso, che allora gestiva un ristorante in via Roma, inventò per l’occasione un piatto tanto speciale quanto prelibato: gli gnocchetti alla Graziani. Ma non ci fu verso di riportarlo allo Sferisterio. Nonostante ciò è stato presente quando, insieme con alcuni amici della lirica, organizzammo un incontro presso il salone dell’Hotel Claudiani per parlare dello Sferisterio, nel periodo in cui questo era in piena crisi di presenze e di incassi, una serata con interventi di prestigiosi personaggi, ricca di suggerimenti. Alla fine mi si avvicinò, ci abbracciammo e mi disse: “Fernando, è inutile quanto fate, ho sperato ma questa sera pur con la presenza di persone di grande portata, nessuno degli Amministratori cittadini è intervenuto a parlare”. Amava lo Sferisterio, da maceratese e da tenore. Oggi un male improvviso ci ha privato del nostro amico e della sua bella voce. Senza dubbio ci mancherà Maurizio.

Fernando Pallocchini

 

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