Un progetto voluto dalla Fondazione Carima

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Iniziato lo studio su CCSVI

e Sclerosi Multipla nelle Marche.

Effettuato il primo intervento

presso l’Ospedale di Macerata

gazzani-e-zamboni

 

Ha preso finalmente avvio nelle Marche lo studio organizzato dall’ASUR Marche e fortemente voluto dalla Fondazione Carima finalizzato a valutare l’efficacia e la sicurezza dell’angioplastica dilatativa delle principali vene cerebrali extracraniche in corso di Insufficienza Venosa Cronica Cerebrospinale (CCSVI) associata alla Sclerosi Multipla (SM), che si inserisce nell’ambito del progetto Brave Dreams, promosso dall’azienda ospedaliero-universitaria di Ferrara e guidato dal professor Zamboni allo scopo di dare una risposta concreta alla comunità scientifica internazionale e alle richieste dei malati.

 

Bene il primo intervento a Macerata

Tale sperimentazione, che sta interessando diversi centri in Italia per un totale di circa 500 pazienti, è entrata nel vivo anche nella nostra regione dove sarà condotta su 30 pazienti. Il primo intervento di disostruzione, avvenuto lo scorso 31 dicembre, è stato portato a termine con succes-so dal dottor Alborino nel reparto di Radiologia del nosocomio di Macerata, dopo la selezione clinico-diagnostica effettuata presso la Clinica Neurologica dell’Università di Ancona e l’Unità Operativa di Radiologia dell’Ospedale di Civitanova Marche.

 

La ricerca durerà un anno

La ricerca, che durerà almeno un anno, potrebbe diventare un punto di riferimento per ciò che riguarda le possibilità di cura di una patologia tanto invalidante quanto diffusa, quale è appunto la sclerosi multipla, qualora confermasse i risultati attesi. Il dottor Bordoni, Direttore dell’Area Vasta 3 dell’ASUR Marche, esprime la sua soddisfazione per l’esito positivo del primo intervento, che testimonia la validità non solo della radiologia interventistica, ma di tutto il Dipartimento di Scienze Radiologiche della stessa Area Vasta 3.

 

Il ruolo della Fondazione

“La Fondazione Carima – ha dichiarato il Presidente Franco Gazzani – ha sempre creduto fermamente nell’importanza di questo progetto e negli ultimi anni si è adoperata su più fronti affinché potesse essere avviato anche nelle Marche. Pertanto oggi prende favorevolmente atto del raggiungimento di questo obiettivo di grande rilevanza medica e sociale”. Va infatti ricordato che la Fondazione Carima, oltre ad aver caldeggiato la realizzazione della ricerca presso la Regione Marche, ha favorito la creazione di poli di eccellenza diagnostica e interventistica presso i presidi ospedalieri di Macerata e di Civitanova Marche, propedeutici alla concreta attuazione dello studio, dotandoli della strumentazione medica idonea.

(in foto il Presidente Gazzani e il professor Zamboni)

 

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