Consultori familiari di ispirazione cristiana

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Una realtà che opera da 37 anni sul territorio:

perché sono nati e di cosa si occupano

 

La storia

Nel giugno 1975 l’Assemblea dei Vescovi Italiani decise di dar vita a un nuovo organismo che potesse affiancare l’attività propriamente pastorale della Chiesa Italiana: i Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana. Fu una decisione presa in un momento storico di grave crisi; ai valori e ai principi di vita del Vangelo si stavano opponendo altri miraggi che, sotto l’apparenza di un miglior essere personale e sociale, contribuivano in realtà al disorientamento e alla disgregazione sociale e finivano per colpire la famiglia. Fu una decisione, questa della Chiesa italiana, che voleva rispondere alla forte richiesta di aiutare la famiglia e la società di fronte ai pericoli e ai rischi che si stavano addensando all’orizzonte.

 

L’attività

Oggi, la Confederazione Italiana dei Consultori Familiari di Ispirazione Cristiana associa 183 centri consultoriali distribuiti in ogni regione italiana, rappresentati dalle singole Federazioni regionali. Nelle Marche la Federazione comprende 12 consultori, presenti nelle principali città del territorio. La struttura della Confederazione nel suo complesso è impegnata nell’obiettivo di servire la persona e la famiglia secondo i valori cristiani, perseguendo un progetto che ha previsto tra l’altro lo sviluppo di servizi qualificati come la creazione di scuole di formazione: una a Milano, per i dirigenti dei consultori familiari e una a Roma per la formazione degli operatori, nonché la creazione di centri di ricerca.

 

I numeri

La Confederazione può contare su circa 5000 operatori specializzati nelle discipline mediche, educative, psicologiche, sociologiche, giuridiche e assistenziali; mentre l’utenza di ogni consultorio familiare si aggira mediamente intorno alle 2000 famiglie l’anno. Il perno fondamentale dei servizi è il volontariato, costituito da professionisti che dedicano alla persona e alla famiglia una consulenza continuativa, professionale, qualificata e gratuita. Il consultorio familiare può essere definito attualmente un presidio educativo nel territorio a servizio della famiglia, è chiamato a occuparsi e preoccuparsi dei problemi, delle fatiche e anche delle ferite della famiglia.

 

La consulenza

Il primo impegno del Consultorio familiare è fornire consulenza, intesa come servizio di prima accoglienza, di orientamento, di guida e di autorisoluzione delle difficoltà normali. Questo avviene attraverso l’opera del consulente familiare o dell’esperto nelle relazioni educative familiari, una persona esperta affiancata poi da altre figure specialistiche. Il consulente familiare deve saper riconoscere la richiesta patologica, ma solo per accoglierla ed educarla, affinché il singolo soggetto, o il nucleo familiare, capisca che ha bisogno di un intervento specifico e, se richiesto, indirizzi chi ha difficoltà nel lavoro di rete, alle strutture competenti. La rete e la sinergia istituzionale tra le strutture che si occupano di problemi familiari è, quindi, fondamentale.

 

L’educazione

Il secondo impegno del Consultorio familiare è l’educazione nel territorio e alla comunità attraverso iniziative culturali, di prevenzione, di informazione e di formazione in ordine alla salute psicofisica della persona, della coppia o della famiglia, l’educazione alla vita di coppia e di famiglia e anche la formazione dei formatori. Molto spesso capita che i nostri operatori di consultorio vengano richiesti nelle scuole per formare gli insegnanti su alcune tematiche, una delle quali è l’educazione sessuale. Sono altresì impegnati in corsi di formazione per genitori in relazione alla crescita dei figli, alle esigenze delle diverse fasi di sviluppo o ai vari bisogni che si presentano durante la fase evolutiva generale dei ragazzi.

 

L’operatore

L’operatore consultoriale crede nello sviluppo dell’uomo e delle sue capacità, ha fede nell’uomo e in tutto ciò che di positivo può compiere. Egli vede i momenti critici che la persona attraversa durante il suo ciclo di vita, non solo come perdite da arginare ma come delle occasioni per approfondire il suo percorso esistenziale, per diventare più se stesso, per accrescere il valore della sua umanità. L’atteggiamento pedagogico del Consultorio è quello attento di chi sa che ogni evoluzione non è garantita e pertanto va sorvegliata ed educata.

Deborah Pantana

 

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